Benedetta Colella
Trainer VT
Il personal trainer è qualificato per aiutarti a raggiungere degli obiettivi di miglioramento
Certificazioni
Biografia
Se un anno fa me lo avessero detto non ci avrei mai creduto.
Sono sempre stata una di quelle ragazze che vive di obiettivi, ritenendoli fondamentali per qualsiasi vita degna di definirsi tale. Finito il liceo ho iniziato a darmene uno dietro l'altro, neanche il tempo di raggiungerne uno e già pensavo a quello successivo.
Così, senza mai fermarmi, ho messo insieme i tasselli di un percorso che ero convinta fosse la mia strada. Prima la laurea in Turismo e Management, poi il master in Food&Wine Communication e nel mentre varie esperienze in hotel e ristoranti stellati, rinunciando a vacanze e weekend liberi.
No, non vi dirò che facevo qualcosa che non mi piaceva, sarebbe una bugia, anche perché non riuscirei mai ad investire tempo ed energie in qualcosa che non mi appassiona.
Quello che vi dirò è che, ad un certo punto, qualcosa ha iniziato a mancarmi: un equilibrio imprescindibile. Il sacrificio richiesto da quello che stavo facendo non era più sostenibile, perché la passione, in proporzione, non era (più) abbastanza.
Ci ho messo un po' ad ammetterlo a me stessa. All'inizio mi dicevo che tanto qualsiasi lavoro avessi fatto mi sarei comunque ritrovata stanca e stressata a fine giornata, mi ripetevo continuamente di non mollare perché altrimenti avrei perso, dimostrando di non valere abbastanza e di non riuscire a portare a termine quanto iniziato. Ma perso cosa? Dimostrato a chi?
E così ho deciso buttarmi, seguendo un altro principio in cui credo da morire: rischiare, sempre, anche a costo di sbagliare e pentirsene.
Sono stati mesi di fuoco, ore infinite sui libri, sensi di colpa (non sarei stata io a portare avanti l'attività di famiglia, un peso immenso di cui ho dovuto farmi carico), paura di non farcela.
Anche perché non puoi alzarti una mattina e di punto in bianco cambiare lavoro, sarebbe bello fosse così semplice e immediato.
All'inizio devi continuare a fare quello che stavi facendo prima, anche se ormai dentro di te hai già deciso. Nel frattempo, riparti da zero e costruisci le fondamenta del tuo (nuovo) futuro.
Qualcuno ti dirà che è una follia, che ci sono lavori molto più importanti e dignitosi (non commento queste affermazioni altrimenti non finirei più), che è stupido buttare anni di studi precedenti in altro ambito... tu puoi fare solo una cosa: rinunciare dandogli ragione o fregartene e inseguire il tuo sogno, ed è ciò che ho scelto di fare io.
Lo sport è sempre stato parte della mia vita sin da piccola, prima il nuoto, poi l'equitazione a livello agonistico per quasi 10 anni, e nel frattempo le varie attività scolastiche, dal basket al volley.
Mi ha insegnato la disciplina, la costanza, la dedizione, il coraggio e allo stesso tempo il fallimento, la presa di coscienza dei propri limiti.
Non c'era momento, non c'era luogo in cui non sentissi sempre l'esigenza di muovermi e di farlo coinvolgendo altre persone intorno a me.
Sapevo che sarebbe stata una costante di tutti i miei anni a venire, ma solo l'anno scorso ho capito che questa passione sarebbe potuta, anzi dovuta, trasformarsi in una professione.
Mi è bastato aprire i libri della Project Invictus per rendermene conto. È iniziata proprio così, decidendo di approfondire argomenti che affollavano le mie ricerche su internet e i social tra un allenamento e l'altro.
Riga dopo riga, pagina dopo pagina, la sete di conoscenza diventava sempre più forte, così come il desiderio di poter trasmettere la mia esperienza e tutto ciò che studiavo agli altri.
Non ho aspettato di ottenere la certificazione ma mi sono messa in gioco subito, iniziando a lavorare in palestra ben prima del previsto.
Allenamento, turno in palestra, turno alt ristorante. Per un po' sono state queste le mie giornate, poi le ore in sala pesi sono aumentate sempre di più, fino ad occupare quasi la totalità del mio tempo.
A novembre, con il superamento dell'esame per personal trainer, non solo ho conseguito un attestato importante, ma soprattutto ho visto ripagato tutto l'impegno immenso messo nei mesi precedenti. È stato un po' come un salto nel vuoto, ma ne è valsa la pena.
Fidatevi, arrivare a casa la sera stanchi morti, sia fisicamente che mentalmente, - magari sapendo pure che la mattina dopo la sveglia sarà alle 5 - ma comunque soddisfatti, pieni di gratitudine e voglia di fare, è tutta un'altra cosa.
Gli sforzi e i sacrifici fanno parte di qualunque percorso verso un traguardo ambizioso, non esistono scorciatoie, perciò tanto vale farli per qualcosa in cui si crede veramente, qualcosa che vi riempia le giornate di emozioni e persone meravigliose, qualcosa per cui la mattina abbiate voglia di alzarvi e uscire di casa, nonostante orari e temperature improponibili, qualcosa che abbia un senso.
Io questo senso l'ho trovato nell'aiutare gli altri a stare (e muoversi) meglio, e auguro a tutti voi lo stesso, sperando nel mio piccolo di essere d'esempio per tutti coloro che non riescono a trovare il proprio "posto nel mondo" oppure che hanno soltanto paura di lottare per conquistarlo.